Ms-Fit: l’attività fisica high-tech per chi soffre di sclerosi multipla
Grazie ad un serious game sviluppato da Roche e Helaglobe,i pazienti potrebbero allenarsi quotidianamente a casa con degli esercizi calibrati per migliorare postura, equilibrio e respirazione.
MS-FIT è un’innovativa soluzione high-tech che consente alle persone che vivono con la sclerosi multipla di effettuare attività fisica adattata (AFA) direttamente da casa. Si tratta di un serious game che utilizza le caratteristiche alla base dell’attività ludica per consentire a chi vive con la sclerosi multipla di svolgere quotidianamente un’attività fisica adattata, sotto lo stretto monitoraggio del medico che riceve i dati e i progressi direttamente attraverso la piattaforma.
Attraverso un mini-personal computer e un motion controller, viene riprodotto sullo schermo l’avatar della persona con sclerosi multipla al fine di guidarla nello svolgimento degli esercizi. In MS-FIT, gli esercizi si ispirano al Pilates e intervengono su tre aspetti che sono trasversali, in termini di necessità, a tutte le persone con sclerosi multipla, ovvero la postura, l’equilibrio e la respirazione.
Lo strumento, grazie all’approccio dell’attività fisica adattata, tiene conto delle esigenze di chi vive con questa patologia, per cui è fondamentale porre attenzione al concetto di fatica, e prevede meccanismi di sfida-premio per invogliare il paziente a “proseguire” con gli esercizi, in un ambiente immersivo e ispirato alla metafora del viaggio. Gli esercizi servono all’utente per superare una serie di prove che gli permetteranno di effettuare un giro del mondo.
Il progetto MS-FIT è stato sviluppato da Roche ed Helaglobe srl e ha coinvolto 12 centri neurologici diffusi su tutto il territorio nazionale e FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. Questo network di centri di eccellenza nella ricerca riabilitativa e nell’esercizio fisico supporta uno studio che si inquadra nell’impegno che AISM con la sua Fondazione sta portando avanti nel settore della neuro-riabilitazione e dell’attività fisica adattata.
La sclerosi multipla è la seconda più comune causa di disabilità neurologica nei giovani adulti che incide in misura superiore nelle donne con un rapporto circa doppio nei casi prevalenti. La patologia viene diagnosticata generalmente tra i 20 e i 40 anni e l’esordio tipico è intorno ai 30 anni. Al momento della diagnosi circa l’80%-85% delle persone manifesta una forma a ricaduta e remissione, mentre un 10-15% circa una forma progressiva all’esordio (primaria progressiva). Il 65% circa delle forme a ricaduta e remissione sviluppa una forma progressiva (secondaria progressiva) dopo un periodo di tempo variabile.
In Italia più di 114 mila persone sono affette dalla sclerosi multipla. Negli under 35, il sintomo riportato più di frequente è la fatica riferita in circa il 60% dei casi, seguita da altri quali i disturbi visivi, della mobilità, dell’equilibrio, dolore, sensazione di rigidità alle gambe e disturbi del sonno. Allo stato attuale, non esiste una cura per la sclerosi multipla.
La riabilitazione e l’Attività Fisica Adattata rivestono un ruolo di grande importanza nel percorso terapeutico di chi vive con sclerosi multipla in quanto consentono di mantenere e possibilmente di migliorare le capacità residue puntando a preservare le loro attività personali e sociali. Infatti, chi vive con la sclerosi multipla può presentare deficit motori a livello dell’arto superiore che hanno un impatto significativo sull’attività della vita quotidiana.
Nel processo la tecnologia può essere di grande aiuto perché da una parte può aiutare a ottenere informazioni più aggiornate e rapide, dall’altra consente di sostituire in parte l’”occhio” dell’esperto per informare in tempo reale sulla corretta esecuzione di esercizi fisici o cognitivi e per ottenere delle misure dettagliate e quantificabili. Infine, consente di rendere divertenti delle attività fisiche e mentali importanti per rimanere “allenati”.
“La sclerosi multipla, che si manifesta in età giovanile, può essere combattuta anche con l’allenamento e l’esercizio – sia fisico che mentale – che saranno tanto più efficaci quanto più vengono praticati precocemente, anche prima che i danni diventino manifesti – ha dichiarato Letizia Leocani, Dirigente Medico presso il Dipartimento neurologico IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore associato di Neurologia presso l’Università Vita-Salute, San Raffaele – La ridondanza del nostro cervello consente di compensare il danno nervoso senza che i sintomi si manifestino per molto tempo, e potenziare la riserva cognitiva e motoria è di fondamentale importanza per rallentare o prevenire la comparsa o la progressione dei disturbi”.