Apple e Samsung, Antitrust indaga su obsolescenza programmata
L’Antitrust mette nel mirino Apple e Samsung e lo fa per la prima volta per fare chiarezza su possibili pratiche commerciali scorrette legate soprattutto agli aggiornamenti software dei propri smartphone. Quell’obsolescenza programmata che negli ultimi mesi è comparsa sempre più spesso nella cronaca “tecnologica” soprattutto dopo l’ammissione da parte del colosso di Cupertino di aver rallentato volontariamente gli iPhone più datati per non avere problemi con improvvisi spegnimenti. La decisione da parte dell’Antitrust di agire, anche con ispezioni degli uomini del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, nei confronti delle due aziende produttrici di smartphone è stata presa dopo le segnalazioni da parte dei consumatori oltre ad un’attività preistruttoria in ufficio.
Lo spettro dell’obsolescenza programmata
Lo spettro dell’obsolescenza programmata dunque sembra essere sempre più presente e l’Antitrust vuole vederci chiaro. Le accuse riguarderebbero la possibilità, secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che Apple e Samsung avrebbero posto in essere una generale politica commerciale atta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre ne tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni dei loro device.
Oltre a questo abbiamo visto poche settimane come Apple avesse approfittato del silenzio per aggiornare i propri smartphone senza segnalare apertamente agli utenti che quegli aggiornamenti avrebbero rallentato volontariamente gli smartphone. Gli stessi dunque non avrebbero più avuto le stesse prestazioni per le quali invece erano stati acquistati. Tutto era stato messo a tacere con l’ammissione da parte dell’azienda di una modifica del suo sistema operativo atto a salvaguardare le batterie più degradate e dunque a non far spegnere improvvisamente gli iPhone più vecchi nei casi di richieste di picco dell’energia.
La questione sembrava riguardasse solo l’azienda di Cupertino ma si scopre come l’Antitrust abbia deciso di agire anche nei confronti di Samsung. In questo caso anche la rivale di Apple non avrebbe informato gli utenti sulle conseguenze dei propri aggiornamenti sugli smartphone che avrebbero portato comunque cambiamenti, anche in negativo, delle prestazioni dei device. Questo potrebbe risultare una violazione degli articoli 20, 21, 22 e 24 del codice del Consumo.
Il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, afferma come sia un “Bene l’apertura del procedimento, si faccia immediata chiarezza. Ma non basta. Sarebbe, infatti, di una gravità inaudita ridurre appositamente le prestazioni dei propri prodotti per indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni. Di fatto serve che anche il Parlamento italiano faccia la sua parte, intervenendo come in Francia con una legge contro l’obsolescenza programmata ed inasprendo le pene per le pratiche commerciali scorrette”.